PROGETTI ICT INNOVATIVI: CRITICITA’ E BEST PRACTICE

Nell’affrontare dei progetti IT, con un certo grado di complessità unito ad una notevole componente innovativa, dobbiamo attraversare quasi obbligatoriamente almeno 3 fasi:

(1) dall’ideazione al proof of concept (PoC),

(2) la gestione della sperimentazione, tramite PoC,

(3) dal PoC al progetto a regime.

In ognuna delle suddette fasi occorre porre attenzione ad alcune criticità e ad alcuni accorgimenti di buon senso, che sono peculiari di ogni singola fase ma anche estremamente utili al successo delle fasi successive.

Il successo della prima fase di ideazione potrebbe essere ostacolato da un basso interesse aziendale, da un coinvolgimento meramente tecnico sugli obiettivi del PoC e dalla difficoltà da parte dell’area di business di capire l’utilità dei risultati del progetto. I consigli che ci sentiamo di dare per superare queste prime difficoltà sono di ricercare, da subito, un deciso appoggio da parte dei livelli medi e alti dell’azienda committente, di identificare un team di progetto cross-funzionale in cui inserire e far collaborare quelle persone che possano fare da collante tra settori diversi – che parlano spesso linguaggi differenti (es. IT, Business, Legale) – e di chiarire all’utente di business come e quali eventuali risultati potrebbero essergli utili ai processi di competenza.

Il successo della seconda fase di sperimentazione del PoC potrebbe essere ostacolato da scelte tecnologiche troppo limitanti in termini di obiettivi, da un’eccessiva lentezza nel raggiungimento dei risultati e da una cultura aziendale incapace di accettare un qualsiasi fallimento. In questa fase occorre porre particolare attenzione all’utilizzo di tecnologie ottimali in termini di scalabilità, di costi, di performance e soprattutto di maturità tecnologica. Inoltre è consigliabile utilizzare solide metodologie di Project Management utili all’identificazione di milestone, alla definizione di KPI e al rispetto di tempi certi di rilascio. Ricordiamo che il coinvolgimento crescente dell’utente in un ambito cross-funzionale può essere già di fatto considerato un successo, poiché spesso permette di indirizzare eventuali scelte strategiche in una più ampia logica aziendale.

La terza fase di messa a regime del progetto si scontra sempre con la resistenza dell’utente finale al cambiamento, spesso con la difficoltà di integrazione del nuovo sistema in processi di business consolidati e più raramente con qualche crisi di performance del sistema a regime.

Se sono state seguite le indicazioni proposte nelle due fasi precedenti, supereremo velocemente i problemi prestazionali, poiché sia le scelte tecnologiche che il coinvolgimento dell’area IT saranno dei fatti già condivisi e consolidati. L’interessamento, già dalla prima ora, dell’area di business ci aiuterà nell’integrazione del nuovo sistema e ad aumentare la capacità di un’eventuale riorganizzazione dei processi. Una particolare attenzione alla user experience, il coinvolgimento crescente dell’utente, già dalla seconda fase, unito ad una costante attività di informazione e formazione ci permetteranno di superare quella resistenza al cambiamento, tipica dell’introduzione di ogni progetto innovativo, presso strutture aziendali consolidate.

Indipendentemente dalle tecnologie, dalle metodologie e dalle best practice, le persone coinvolte nel progetto fanno comunque la differenza. Infatti è sempre grazie alla loro professionalità, disponibilità e positività che si può raggiungere il successo progettuale.

ACTION ICT

 

ACTION ICT è un’azienda di informatica giovane, dinamica e innovativa. Opera, sia a livello nazionale che internazionale, offrendo competenze professionali e soluzioni progettuali nell’ambito dell’ICT a clienti di medie e grandi dimensioni. Le nostre aree di eccellenza sono coperte da tre nostri centri di competenza: ACTION DATA (Big Data Analytics e Intelligenza Artificiale), ACTION APP (Web & Mobile Application) e ACTION IOT (Internet of Things e Robotica).

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