SMART CITY: OCCORRE SFRUTTARE AL MEGLIO IL PNRR

Secondo le stime dell’ONU, entro la fine del 2050, la percentuale di popolazione che vivrà nelle grandi città passerà dall’attuale 55% a quasi il 70%. Pertanto, per gestire al meglio questa enorme concentrazione di moltitudine umana, le tecnologie digitali e i modelli di gestione data-driven diverranno sempre più importanti per gli enti pubblici amministratori di questi mega centri urbani.

Tra gli attori fondamentali per lo sviluppo digitale del nostro Paese ci sono le amministrazioni comunali, le Province e le Regioni, che incontrano molti ostacoli nell’implementazione di progetti di trasformazione digitale sui propri territori. Dalle testimonianze raccolte durante una recente ricerca(*) è emerso che gli enti territoriali si considerano ancora troppo poco coinvolti nella definizione delle politiche nazionali relative alle Smart City. Il risultato potrebbe essere una mancanza di utilizzo di competenze che potrebbero invece essere messe a fattore comune nella realizzazione di questi progetti.

Nel 2021, in Italia, si è evidenziato un notevole interesse per i progetti di Smart City, che potremmo definire proporzionale alle dimensioni della città coinvolta; infatti si è notato come siano stati soprattutto i grandi centri a ritenere importanti tali progetti, facendoli anche seguire da un referente dedicato. A tale proposito è da notare che solo nella maggioranza delle grandi città è presente un manager dedicato agli obiettivi di Smart City, mentre tali figure latitano nei piccoli e medi comuni.

Se vogliamo fare una fotografia dello stato attuale, la maggior parte delle iniziative avviate dai comuni italiani sono ancora in una fase di test, anche se la maggioranza delle grandi amministrazioni dichiarano che, nell’arco dei prossimi 2 anni, tenderanno ad investire in progetti aventi l’obiettivo di realizzare città intelligenti. Gli obiettivi dei progetti, attualmente in essere, si focalizzano soprattutto sulle seguenti aree applicative: Sicurezza e controllo del territorio, Smart Mobility e Illuminazione pubblica.

Alcune grandi città italiane (Milano, Roma, Napoli) hanno lanciato interessanti iniziative progettuali nell’ambito della Mobility as a Service (MaaS) che potrebbero divenire, in una successiva fase di implementazione, anche delle best practice da condividere con altre omologhe amministrazioni. Rimangono sempre validi e perseguibili in tempi brevi alcuni progetti di sviluppo sostenibile del trasporto pubblico, quali rafforzamento della mobilità ciclistica, del trasporto rapido di massa e delle infrastrutture di ricarica elettrica.

Le barriere, che bloccano il decollo di progetti Smart City realmente innovativi e di ampio respiro, sono: la mancanza di risorse economiche o la difficoltà ad accedere ad esse, la complessità burocratica, la difficoltà di coordinamento con altri attori coinvolti nei progetti e alcune resistenze culturali interne agli enti stessi.

Almeno per quello che riguarda le risorse economiche, attualmente una grande occasione si sta presentando alla Pubblica Amministrazione Locale: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I finanziamenti del PNRR per la realizzazione delle città intelligenti, valutabili in alcune decine di miliardi di euro, sono da considerarsi una ghiotta occasione per gli enti pubblici italiani, soprattutto perché potrebbero essere utilizzati efficacemente in interventi di innovazione digitale e di transizione ecologica a supporto di un’anelata rivoluzione verde.

Sulla base di quanto appena detto, se da una parte il PNRR prevede un cospicuo stanziamento di fondi per progetti innovativi, dall’altra la difficoltà a utilizzare al meglio ogni competenza, interna ed esterna, ne impedisce il loro completo sfruttamento. Volendo entrare maggiormente nel dettaglio, una certa difficoltà a sviluppare una cultura progettuale e manageriale comporta timori verso l’utilizzo di strumenti finanziari innovativi (es. project bond), complessità di controllo e di verifica dei progetti assegnati a ditte private esterne e complicazioni di coordinamento con altri enti locali per ottenere scambi sinergici di tipo progettuale.

Se volessimo fare una sintesi conclusiva sembrano esserci sia le risorse, grazie al PNRR, che la volontà da parte della PAL di cercare di sfruttare al meglio questa occasione; pertanto ora serve incrementare le competenze interne per gestire i progetti e la volontà, da parte dell’imprenditoria privata italiana, di co-investire in modo da traguardare e superare gli obiettivi sfidanti previsti dal PNRR stesso.

(*): Smart City: la città al centro della ripartenza (Politecnico di Milano-2022)

 

ACTION ICT (Giugno 2022)

ACTION ICT è un’azienda di informatica giovane, dinamica e innovativa. Opera, sia a livello nazionale che internazionale, offrendo competenze professionali e soluzioni progettuali nell’ambito dell’ICT a clienti di medie e grandi dimensioni. Le nostre aree di eccellenza sono coperte da tre nostri centri di competenza: ACTION DATA (Big Data Analytics e Intelligenza Artificiale), ACTION APP (Web & Mobile Application) e ACTION IOT (Internet of Things e Robotica).

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